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domenica 24 marzo 2024

🌌James Webb: come colora lo spazio?

"Pilastri della Creazione", dettaglio della Nebulosa Aquila (M16), JWST

Le immagini a colori dei telescopi spaziali come James Webb sono un potente strumento per la ricerca scientifica e ci permettono di esplorare l'universo in un modo mai visto prima. Capire come queste immagini vengono create ci aiuta ad apprezzare ancora di più la bellezza e la complessità del cosmo che ci circonda.

Le immagini mozzafiato che ci regala il telescopio spaziale James Webb (JWST) ci lasciano a bocca aperta, non solo per la vastità e la bellezza dell'universo che ci mostrano, ma anche per la ricchezza di colori. Ma come fa un telescopio a "colorare" lo spazio, se in realtà la luce che proviene da stelle e galassie è spesso invisibile ai nostri occhi? È tutta una questione di tecnologia applicata alla scienza!


La luce oltre il visibile

I nostri occhi percepiscono solo una piccola porzione dello spettro elettromagnetico, la cosiddetta luce visibile (λ = lunghezze d'onda tale che 400 nm < λ < 700 nm). I telescopi spaziali come Webb, invece, sono in grado di captare lunghezze d'onda che vanno dall'infrarosso (IR λ>700nm) all'ultravioletto (UV λ<400nm), permettendo di osservare fenomeni altrimenti invisibili.



I filtri

Per creare le immagini a colori, i telescopi spaziali utilizzano dei filtri speciali. Questi filtri consentono di isolare specifiche lunghezze d'onda della luce, associando ad esse un determinato colore. Ad esempio, un filtro può essere progettato per catturare la luce emessa dall'idrogeno, che viene poi tradotta in rosso nell'immagine finale.


Combinando le immagini

Combinando le immagini acquisite con diversi filtri, gli scienziati creano un'immagine a colori che rappresenta la distribuzione di diverse lunghezze d'onda all'interno dell'oggetto osservato.


Un esempio: la Nebulosa di Carina


Prendiamo la famosa immagine della Nebulosa di Carina (NGC 3372), ripresa da Webb. L'immagine combina tre diverse lunghezze d'onda:
  • Rosso - H: rappresenta l'emissione dell'idrogeno, l'elemento più abbondante nell'universo.
  • Verde - O: rappresenta l'emissione dell'ossigeno, un elemento importante per la formazione di stelle e pianeti.
  • Blu - LUX: rappresenta la luce visibile proveniente da stelle giovani e calde.
Combinando queste informazioni, gli scienziati ottengono una rappresentazione più completa e dettagliata della Nebulosa di Carina, che ci aiuta a comprendere meglio la sua composizione e la sua evoluzione.


Falsi colori

È importante sottolineare che le immagini a colori dei telescopi spaziali non sono sempre una rappresentazione realistica di come apparirebbe l'oggetto se lo potessimo osservare con i nostri occhi. In alcuni casi, i colori vengono assegnati in modo arbitrario per evidenziare determinate caratteristiche o per rendere l'immagine più visivamente accattivante. In questi casi, si parla di "falsi colori".


Spero con questo post di avervi incuriosito a continuare la lettura della mia pagina dedicata alla COMUNICAZIONE.

TECH ⏻N!

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