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domenica 5 novembre 2023

🛰️Telescopio: la tecnologia vede la scienza

A milioni di chilometri dalla Terra, sopra le nostre teste, ci sono occhi tecnologici che scrutano l'universo alla ricerca di nuove galassie e mondi lontani anni luce. Come funzionano i telescopi spaziali come Hubble, James Webb e Spitzer? Scopriamolo insieme leggendo e guardando due video!

I telescopi spaziali sono posizionati, generalmente su satelliti artificiali o sonde spaziali, al di fuori dell'atmosfera terrestre che distorce la luce proveniente dallo spazio. Questo permette loro di osservare oggetti e fenomeni che non sarebbero visibili da terra, come i buchi neri, le galassie lontane e le esplosioni di supernove. In generale i telescopi sono utilizzati in una varietà di campi, tra cui l'astronomia, la meteorologia e l'osservazione della natura.

I telescopi spaziali funzionano in modo simile ai telescopi terrestri, ma sono dotati di specchi e lenti più grandi e sofisticati. Questo permette loro di raccogliere più luce e di vedere oggetti più distanti e deboli.

Alcuni dei telescopi spaziali più famosi sono Hubble, James Webb e Spitzer. Questi telescopi hanno permesso di fare importanti scoperte scientifiche, tra cui la conferma dell'esistenza di altri pianeti simili alla Terra e la misurazione delle dimensioni dell'universo.

Inoltre, i telescopi spaziali sono fondamentali per la nostra comprensione dell'universo. Grazie a loro, siamo in grado di osservare oggetti e fenomeni che non sarebbero visibili da terra, e questo ci permette di fare progressi significativi nella nostra conoscenza del cosmo.

Ecco di seguito alcune curiosità sui telescopi spaziali:
  • Sono classificati in base alla lunghezza d'onda della luce che osservano. I telescopi ottici osservano la luce visibile, mentre i telescopi a infrarossi (IR) osservano la luce infrarossa, i telescopi a raggi X osservano la luce a raggi X e così via.
  • Sono costruiti da agenzie spaziali governative e da organizzazioni private. La NASA è l'agenzia spaziale che ha lanciato il maggior numero di telescopi spaziali.
  • Hanno una durata di vita limitata. Questo è dovuto all'esposizione al vuoto dello spazio, che può danneggiare i loro componenti.

Per approfondire, possiamo aggiungere che l'ottica di qualsiasi telescopio, anche quelli terrestri, permette di raccogliere la luce proveniente da un oggetto e concentrandola in un punto, in modo da formare un'immagine più grande e luminosa. Sostanzialmente esistono due tipi principali di telescopi: i telescopi rifrattori, che utilizzano lenti per raccogliere la luce, e i telescopi riflettori, che utilizzano specchi.

I telescopi rifrattori sono composti da un tubo che contiene un obiettivo, una lente che raccoglie la luce e la concentra in un punto. L'immagine viene poi visualizzata attraverso un oculare.

I telescopi riflettori sono composti da un tubo che contiene uno specchio primario, che raccoglie la luce e la riflette verso uno specchio secondario, che la riflette verso l'oculare.

La dimensione dello specchio è un fattore importante per la potenza di un telescopio. Un telescopio con uno specchio più grande raccoglie più luce e permette di vedere oggetti più distanti e deboli.


Concludiamo con qualche curiosità sull'immagine di copertina a me tanto cara perché legata ai Queen! Molti di voi saranno rimasti stupiti dal favoloso cielo stellato riportato in copertina: non è una grafica elaborata al computer ma un'immagine cosmica catturata dalla fotocamera Wide-Field del telescopio MPG/ESO 2.2-metre situato nell'osservatorio di Silla all'European Southern Observatory (ESO) che immortala la stupenda Nebulosa Aquila (M 16 o NGC 6611). Al centro dell'immagine si notano i cosiddetti “Pilastri della Creazione”. Questa immagine ad ampio campo mostra non solo i pilastri centrali, ma anche molti altri nella stessa regione di formazione stellare, nonché un enorme numero di stelle davanti, dentro o dietro la Nebulosa Aquila. L'ammasso di stelle luminose in alto a destra è sede delle stelle massicce e calde che illuminano i pilastri. La “Guglia” – un altro grande pilastro – si trova al centro a sinistra dell’immagine. Questa immagine è un composto di 3 filtri nell'intervallo visibile: blu, verde e rosso. Inoltre, voglio ricordare che un dettaglio dei "Pilastri della Creazione", catturato dal telescopio Hubble è stato utilizzato nel manifesto promozionale del tour 2008 dei Queen + Paul Rodgers a seguito della pubblicazione del loro unico album in studio, chiamato The Cosmos Rocks. L'idea ovviamente è stata del chitarrista dei Queen, Brian May, laureato in Fisica con successivo dottorato in Astrofisica nell'agosto 2007.



Spero con questo post di avervi incuriosito a continuare la lettura della mia pagina dedicata alla TECNOLOGIA.

TECH ON!

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