C'era un bambino dal nome troppo lungo per essere ricordato, Cardillo Attilio Domenico, alias CAD. Era testardo e fiero, un vero ariete, che già da piccolo giocava e a volte litigava con la Tecnologia. Leggi le sue divertenti storie...
Il piccolo CAD nacque a San Severo (FG) nel lontano 1978, proprio lo stesso giorno di Leonardo da Vinci (...ottimo sponsor!), come sua madre Rosa. Per motivi lavorativi del papà Luigi, visse a Milano fino all'età di circa 6 anni, poi rientrarono a San Severo dove tutt'ora risiede.
Prima a Milano e poi a San Severo cresceva e imparava affascinato dalla Tecnologia che talvolta non si piegava al suo volere. Da questa premessa nascono le seguenti divertenti storie.
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1. L'ascensore
Papà Luigi stava portando nella soffitta condominiale della casa di Milano alcune cose che non servivano. Aveva preparato un bel scatolone pesante e chiese al piccolo CAD: "Seguimi ed aiuta papà". Il piccolo CAD entusiasta seguì il suo papà senza sapere cosa avrebbe dovuto fare. Escono dalla porta di casa e sul pianerottolo si avvicinano ad una grande porta di metallo con dei strani bottoni luminosi. Mentre il piccolo CAD era intento a capire cosa fosse e come funzionasse quella strana porta, papà Luigi, provato dal peso che portava, gli chiese: "Chiama l'ascensore". Il piccolo CAD rispose: "Chi è l'ascensore?". Papà Luigi continuò dicendo: "...sta dietro questa porta di metallo. Allora, lo chiami?!?". Allora, a voce impostata e con la sua mannina a cono sulla bocca, il piccolo CAD rispose deciso: "Ascensoreeeeeee!!!". Il papà scoppiò a ridere concludendo: "Bastava premere il bottone illuminato!". Bastava dirlo!
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2. Il piccolo CAD voleva volare
Come tutti i bambini, anche il piccolo CAD vedeva i cartoni animati alla TV ed uno dei suoi preferiti era Fantaman: uno scheletro dorato con un mantello nero che volava per salvare il mondo! Ovviamente anche il piccolo CAD voleva volare come il suo eroe e, secondo lui, per fare ciò servivano solo due cose: un rialzo da cui poter spiccare il volo ed il mantello magico. Per il rialzo aveva risolto brillantemente con una cassetta della frutta in plastica posizionata col fondo verso l'alto. Per quanto riguarda il mantello, la cosa era ben più complessa e quindi chiese l'aiuto di mamma Rosa in modo diretto: "Taglia la mia mantellina rossa impermeabile come quella di Fantaman!". Ovviamente la mamma cercò in tutti i modi di dissuaderlo facendogli notare che non avesse senso rovinare la mantellina che usava per andare all'asilo nei giorni di pioggia in quanto non poteva volare! La cosa turbò per qualche secondo il piccolo CAD che rispose: "Dobbiamo provare, fai come ti ho detto, tanto sei brava a cucire!". Povera mamma, costretta a rovinare la mantellina rossa che venne consegnata al piccolo CAD il quale subito la indosso salendo sulla cassetta della frutta per spiccare il primo volo ...ma "inspiegabilmente" nulla avvenne! Dopo alcuni inutili tentativi, l'ira del pelide CAD era ormai scoppiata: "Perché non volo! Sarà colpa del colore rosso e non nero? Magari la mantellina non sarà stata tagliata a dovere!". La storia finisce con mamma Rosa che insegue con la ciabatta in mano il piccolo CAD attorno al tavolo, al di sotto del quale lui trova sempre rifugio.
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3. Le macchinine
Tutti sanno che i maschietti giocano con le macchinine e anche il piccolo CAD ne aveva tante. Fin qui tutto normale. La cosa strana e che ogni macchinina durava al massimo un paio di giorni dall'acquisto perché, a suo dire, "doveva essere smontata per vedere come funzionava dentro". In buona sostanza, il piccolo CAD smontava pezzo per pezzo tutte le macchinine senza strumenti e poi le ricomponeva ...ma a volte avanzavano alcuni pezzi!?! Ovviamente tutte le macchinine, sane e rotte, andavano riposte nella cassetta della frutta di cui sopra altrimenti la fine della storia era la stessa della precedente storia!
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4. I mattoncini LEGO
Uno dei giochi preferiti del piccolo CAD erano i LEGO. Passava ore ed ore in mezzo a centinaia mattoncini di plastica colorati dai quali venivano assemblati tanti soggetti, tra cui: navicelle spaziali, robot, macchine, case, ecc... Erano davvero funzionali ma esteticamente un po' troppo colorati a seconda della disponibilità dei mattoncini che aveva. Ovviamente tutti i mattoncini colorati andavano riposti nella già nota cassetta della frutta altrimenti la fine della storia si ripeteva come già detto prima!
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5. Sempre sul set fotografico
Papà Luigi ottene il trasferimento a Foggia così tutta la famiglia poté felicemente fare rientro a San Severo dove l'unica sorella di mamma Rosa, zia Magda (c.d. Ziamà), non essendo sposata aveva occhi solo per il suo unico nipote: il piccolo CAD! La cosa era certamente gradita ma aveva le sue controindicazioni. Ad es. Ziamà, ogni weekend estivo, vestiva il piccolo CAD da vero lord (vedi grafica del post) per essere immortalato in tutta la sua bellezza... che nel tempo avrebbe inevitabilmente perso ;( In buona sostanza, il piccolo CAD veniva (de)portato in villa comunale a fare tante foto. I set erano sempre gli stessi: la panchina, i giochi, la fontana con i pesciolini, l'aiula, ecc... Il piccono CAD armatosi di tanta pazienza (già poca all'epoca dei fatti) doveva posizionarsi in fronte al sole, per ovvie esigenze d'illuminazione, e doveva tenere gli occhi ben aperti. Se l'espressione non era serena, cosa alquanto difficile in tali condizioni di luce, Ziamà si innervosiva ed era costretta a ripetere lo scatto analogico su pellicola che poi sarebbe stata consegnata al fotografo di fiducia per essere così sviluppata in camera oscura. Storie d'altra Tecnologia.
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6. Il Cucciolone giornaliero
Nonno Attilio vendeva le scarpe a San Severo in un piano terra vicino piazza Castello. Una volta rientrati, il piccolo CAD era l'unico nipote ivi residente e, durante la settimana lavorativa, veniva spesso usato come sponsor sul bancone del punto vendita del nonno. Ovviamente le vendite si impennarono e lo sponsor reclamava dal nonno il suo compenso giornaliero: un bel gelato! Nelle immediate vicinanze del punto vendita c'era (ed è li ancora oggi) un bar dove giornalmente entravano nonno Attilio ed il piccolo CAD. Il titolare del bar chiedeva al nonno: "Attilio, che gelato prendiamo al bambino?" e lui rispondeva sempre: "Non il ghiacciolo che è troppo freddo! Prendiamo un bel Cucciolone così cresce sano e forte con i suoi biscotti!". Per chi non lo sapesse, il Cucciolone, prima distribuito dall'azienda Eldorado poi assorbita dall'Algida, è un gelato triplo gusto (panna, cacao magro e zabaione) racchiuso tra due biscotti al malto con sopra disegnate delle vignette umoristiche! Un vero affare per chi oggi lo trovasse in offerta in confezione da 6 pezzi a soli 3,99 €! Quando lo mangiate consiglio di iniziare a morderlo sempre dal gusto panna (colore bianco) per poi passare al cacao e quindi concludere con il fantastico gusto dello zabaione.
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7. Il regalo di compleanno
Il piccolo CAD frequentava le scuole elementari all'istituto De Amicis di San Severo e, verso gli ultimi anni, fece una bella festa per il suo compleanno invitando ovviamente gli amici di classe e quelli del condominio. All'accoglienza mamma Rosa supervisionava l'ingresso degli invitati temendo le scarse doti relazionali del piccolo CAD. Infatti, appena varcata la porta di un invitato, il piccolo CAD allungava le sue braccia non tanto per salutare ma per ricevere il "dovuto" regalo! Uno dei bambini fece l'errore di non portare nulla ed il piccolo CAD, con il suo savoir-faire, gli disse con tono perentorio: "...e tu perché non hai portato il regalo?!?". Ovviamente mamma Rosa lo riprese dicendo: "No Attilio, l'amico è venuto a farti gli auguri ed il regalo l'ha dimenticato a casa" togliendo tutti dall'imbarazzo. La cosa non convinse più di tanto il piccolo CAD che lasciò scorrere il fatto nella sua infinita bontà! Aperti con ansia i regali, mentre tutti gli altri festeggiavano, il piccolo CAD scopre di aver ricevuto il suo oggetto del desiderio: un Walkman per MC! Per chi non lo sapesse, il Walkman era un dispositivo di riproduzione musicale compatibile con le musicassette (MC) a nastro analogico che se fuoriusciva bisognava riavvolgerlo girando la bobina con una penna!!! Storie di altra Tecnologia ...ma la storia non finisce qui! Il piccolo CAD, in estasi per il suo nuovo Walkman pieno di levette e bottoni, inizia ad azionarle tutte in modo frenetico ...fino a renderlo inutilizzabile! Realizzato il danno, il piccolo CAD scoppia in un profondo pianto isterico che nessuno sembrava placare. Dopo alcuni minuti interviene con calma papà Luigi interrompendo il pianto alla seguente domanda: "Perché piangi?" a cui segue la piagnucolante risposta "Si è rotto il Walkman!". Al che papà Luigi incalza: "Non si è rotto! Tu l'hai rotto perché l'hai usato senza conoscere il suo funzionamento. La prossima volta leggi prima il manuale delle istruzioni!". Ascoltato ciò il piccolo CAD capì l'errore ed il pianto finì all'istante. Morale della storia: prima di usare qualsiasi cosa consultare il relativo manuale di uso e manutenzione.
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8. Nonno Giovanni compresso
Durante il periodo estivo il piccolo CAD si recava in villeggiatura con la sua famiglia estesa: papà Luigi, mamma Rosa, Ziamà e nonno Giovanni, quest'ultimo purtroppo aveva già perso l'uso delle gambe. Ovviamente il piccolo CAD giocava col nonno materno, molto pacato e religioso, il quale passava tutto il giorno pregando su Radio Maria. Il caldo era davvero tanto ed il nonno lo soffriva di più degli altri quindi il piccolo CAD pensò bene di attuare una ventilazione forzata introducendo nella manica della camicia corta del nonno il tubicino del compressore a spinta muscolare utile per gonfiare ciambelle, canotti ...ed eventuali nonni! Nonno Giovanni, dopo alcuni minuti, pacatamente iniziava ad allertare la figlia dicendo: "Rosè, vì a vdè u crìatur..." (trad. "Rosetta, vieni a vedere il bambino...") e mamma Rosa arrivava per constatare la situazione chiedendo al piccolo CAD: "Cosa stai facendo?", il quale rispose: "Il nonno aveva caldo e lo sto rinfrescando!". Morale della storia: ogni dispositivo va usato in modo corretto secondo quanto riportato nel suo manuale tecnico.
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9. Piccolo CAD al volante
Al termine delle vacanze estive il piccolo CAD assisteva al "caricamento" dell'autovettura di famiglia (Fiat Brava 1370 cm³ 12V benzina 80 CV colore black-ink) da parte di papà Luigi & Co. Ovviamente il piccolo CAD non partecipava in modo attivo insieme a nonno Giovani che non poteva deambulare e quindi era già posizionato nella seduta frontale destra. Il piccolo CAD non poteva frenare il suo desiderio di sedere al volante in tutta sicurezza tanto l'autovettura era spenta e senza chiavi d'accensione. Una volta seduto, provava a simulare la guida simulando suoni con la bocca, girando il volante ed azionando i tre pedali stirando le due gambe. Ad un certo punto, il suo piedino andò erroneamente a sollevare il pedale dell'acceleratore che andò giù a piombo! Ovviamente il piccolo CAD spaventato non disse nulla tornandosi a sedere sui sedili posteriori. Una volta caricata l'autovettura tutti presero le rispettive posizioni ma papà Luigi subito notò il pedale dell'acceleratore "a terra" il che rendeva impossibile l'avanzamento del veicolo. Papà Luigi chiese al piccolo CAD: "Cosa è successo? Tu non ne sai nulla?" il quale subito si difese negando qualsiasi responsabilità ed indicando come possibile colpevole il povero nonno Giovanni ...che da tempo aveva perso l'uso delle gambe! Dopo una sonora sgridata chiamarono il meccanico più vicino che, aprendo il cofano motore, agganciò in pochi secondi la leva dell'acceleratore. Morale della storia: se devi trovare un alibi, trovalo credibile!
Credo che leggendo le suddette storie chiunque abbia capitò perché il piccolo CAD avrebbe frequentato prima il Liceo Scientifico, poi il Politecnico di Bari per laurearsi in Ingegneria Meccanica con specializzazione in Impiantistica Industriale (diventando così ingCAD) per poi abilitarsi nella disciplina di Tecnologia che ad oggi insegna con molta soddisfazione.
Quale tra queste nove storie ti è piaciuta di più? Scrivilo nei commenti!
Spero con questo post di avervi incuriosito a continuare la lettura della mia pagina dedicata alla TECNOLOGIA.
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